Invisibilità delle passioni e uso della vita

Questioni cartesiane nella fenomenologia dell’affettività di Henry

Autori

  • Paola Pazienti Docente scuola secondaria di secondo grado

Parole chiave:

passioni, invisibile, fenomenologia genetica, rappresentazione, Cartesio, Henry.

Abstract

In una fenomenologia dell’invisibile, come pensare la vita nel suo legame col mondo? Come può la vita accrescersi, ossia essere matrice generativa e non cieca ripetizione di sé, escludendo radicalmente l’ambito della rappresentazione? Questo saggio si propone di indagare la relazione Vita/Mondo nella fenomenologia dell’affettività di Michel Henry a partire dal tema delle passioni. Rileggendo la sua interpretazione di Cartesio, l’analisi si articola intorno a tre aspetti strettamente connessi: la conoscenza interna come certezza affettiva, l’esperienza del dolore, il nesso tra Historialité o manifestazione temporale e la verità dei sentimenti. In conclusione, da un lato, la fenomenologia dell’affettività di Henry è orientata verso una logica del pathos o fenomenologia della pulsione attraverso la ricerca di nuclei di senso, alcuni dei quali comprensibili intersoggettivamente, come nell’esperienza artistica. Dall’altro, Henry sbarra la strada alla considerazione di “minimi rappresentativi” che fungano da fisionomie globali e spieghino come la pulsione possa essere considerata fenomeno.

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Pubblicato

23-10-2022